Secondo le ultimissime sulle Pensioni, a partire dal 2020, per chi ha almeno 58 anni d’età, ha diverse possibilità per lasciare il mondo del lavoro e accedere alla Pensione. Andiamo a vedere insieme quali sono queste possibilità, le modalità di accesso e i requisiti richiesti.
Aggiornamento Pensioni: confermata Quota 100 e Opzione Donna
Con la nuova Manovra 2020 è stata confermata la Pensione Anticipata attraverso la Quota 100, introdotta dal precedente Governo giallo-verde in misura sperimentale per il triennio 2019-2021. Con la Quota 100 è prevista l’uscita dal mondo del lavoro a 62 anni d’età congiuntamente a 38 anni di contributi versati. Per i dipendenti provenienti dal settore privato sono previste le finestre mobili ogni tre mesi. La finestra di uscita invece per i dipendenti impiegati nella Pubblica Amministrazione è di sei mesi dalla maturazione dei requisiti anagrafici e contributi richiesti. Accedere alla Pensione Anticipata attraverso la Quota 100 significa anticipare la Pensione di due anni e mezzo rispetto alla prima uscita utile. Ricordiamo che chi accede a questa misura previdenziale, non ha la possibilità di cumulare altri redditi di lavoro fino ai 67 anni d’età. L’unica eccezione sono i redditi derivanti dal lavoro occasionale ma entro il limite dei 5mila Euro all’anno. Qualsiasi altro reddito al di fuori della Pensione dev’essere prontamente comunicato all’Inps e deve rispettare i limiti imposti dalla Legge, in alternativa l’Inps provvederà a sospendere l’accredito della Pensione Quota 100.
Confermata anche la misura previdenziale dedicata alle lavoratrici donne: l’Opzione Donna. L’Opzione Donna rappresenta la possibilità di accedere alla Pensione Anticipata a 58 anni d’età per le lavoratrici dipendenti e a 59 anni d’età per le lavoratrici autonome, congiuntamente a 35 anni di contributi versati. Ricordiamo che la possibilità di accedere alla Pensione Anticipata attraverso l’Opzione Donna è fattibile ma solo si si opta per il calcolo contributivo di conseguenza chi ha versato più contributi avrà un assegno pensionistico più alto.
Aggiornamento Pensioni: Ape volontario aziendale e Ape Sociale
Secondo le ultimissime sulle Pensioni, un’altra possibilità per accedere alla Pensione nel 2020 riguarda l’Ape volontario aziendale, ossia quando è il Datore di Lavoro a provvedere, senza alcun accordo sindacale, a versare al dipendente un assegno “ponte” (alimentato con un prestito che sarà poi restituito con rate ventennali trattenuti sulla futura Pensione) per un massimo di 43 mesi prima della Pensione di Vecchiaia. Precisiamo che l’Ape volontario aziendale può essere richiesto solamente dai dipendenti con almeno 63 anni d’età congiuntamente a 20 anni di contributi versati. Inoltre, devono essere lontani dalla Pensione di Vecchiaia di almeno tre anni e sette mesi. Questa misura è utilizzata pochissimo dai lavoratori ma rimane comunque un’opzione valida per avere accesso alla Pensione Anticipata.
L’Ape Sociale invece è stato prorogato con la Manovra 2020 anche il prossimo anno. Con l’Ape Sociale il prestito “ponte” lo finanzia lo Stato per consentire al lavoratore dipendente di avere accesso alla Pensione di Vecchiaia. Possono richiedere l’Ape Sociale solamente i disoccupati da almeno tre mesi e con 30 anni di contributi versati, i lavoratori che assistono i familiari disabili di primo grado con disabilità grave da almeno sei mesi e con 30 anni di contributi versati, i lavoratori dipendenti che hanno svolto un lavoro pesante per almeno sei anni negli ultimi sette e con 36 anni di contributi versati. Tutti questi lavoratori devono essere lontani dalla Pensione di Vecchiaia di almeno tre anni.